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20120622

Tu chiedi e McDonald's risponde

Chi almeno una volta non ha condiviso quel dubbio "tremendo" che attanagliava Isabel M. tanto da indurla a scrivere direttamente sul sito di McDonald's Canada: "Why does your food look different in the advertising than what is in the store?" ovvero, "Io facevo la fila alla cassa e già pregustavo con gli occhi quel meraviglioso panino strabordante di ogni delizia ma... questo che m'avete dato è tutta un'altra cosa! Macchè niente niente m'avete fregato?" 
Ed ecco che spunta l'incantevole Hope Bagozzi, direttore marketing di McDonald's Canada che con un "bè se mi volete seguire vi mostro qualcosa di interessante..." ci conduce, in punta di piedi, negli studi fotografici di Watt International per un behind the scene nel quale mostra come vengono realizzate le meravigliose foto che vediamo in tutti i ristoranti del marchio. 
In una narrazione che assume tratti romantici, un cheesburger passa dalle mani di uno scrupoloso food stylist a quelle attente e professionali del photographer. Ogni ingrediente è posizionato con gesti avveduti. 
La luce degli spot viene dosata per esaltare forme e colori del glorioso panino. 
Helen annuisce compiaciuta alle chiare spiegazioni degli ingegneri dell'immagine. 
Un getto di aria calda piega i lembi di formaggio che...

20120618

Good job guys! The Clio Awards 2012

Anche se da questa parte dell'oceano ha scarsa eco, The Clio Awards è uno dei concorsi rivolto al mondo dell'advertising, del design e della comunicazione, più noti nel "giro". Quest'anno la manifestazione si è svolta nell'American Museum of Natural History, Central Park West at 79th Street, a New York.
Se dovessi condividere con voi una selezione di spot divertenti, originali, creativi, emozionanti quale miglior occasione se non quella di postare direttamente alcuni lavori prodotti dalle agenzie vincitrici di cotanta kermesse mondiale? Enjoy!


20120616

Wow che uccellino! Twitter rivisita il suo logo

Vedi che il movimento fa bene? A forza di svolazzare su e giù per i cinque continenti, il blue-bird più famoso del web ha perso qualche grammo acquistando una silhouette a dir poco invidiabile (almeno per un volatile, ovviamente).

Prima di tutto abbassiamo subito quel ciuffo... Perfetto... Ora pancia in dentro... Petto in fuori... Bravissimo! Apri di più quelle ali, ok... Sorridiiieee CLICK!




Twitter rivisita il suo vecchio logo rendendolo, come dire...più ottimista e intraprendente. E a noi, a onor del vero, piace molto.
A proposito, nei vostri siti o sulle vostre vetrofanie c'è ancora il vecchio panciuto pennuto? Bé, se non volete negoziare un accordo diretto con Twitter o parlare direttamente con i loro avvocati è il caso che diate un'occhiata qui, alla nuova informativa sull'utilizzo del marchio e sulla visualizzazione dei contenuti. 
Buon Twitter!





20120612

Ecco le nuove Hashtag Pages di Twitter



Recentemente Twitter ha trasmesso il suo primo commercial tv per la Nascar, la celebre sigla organizzatrice delle più spettacolari corse di stock car negli Stati Uniti. La novità di cui parliamo sono le cosiddette Hashtag Pages (qui quella della Nascar), spazi brandizzati che aggregano, valorizzano, selezionano contenuti e tweet su un tema/evento specifico. Le Hashtag Pages potrebbero rappresentare un autentico uovo di Colombo. Con questa mossa, infatti, Twitter unisce il piacere di tweetare su un evento, possibilmente seguito su un altro media, con la voglia delle aziende di promuovere, pubblicizzare, partecipare. Tutto in un unico luogo, comodo no? In pratica, una semplice ottimizzazione di un modello di condivisione già esistente, a tutto beneficio del piacere dei suoi utenti, dei brand e soprattutto delle tasche del blue-bird che molti analisti vedono gonfiarsi sempre più nei prossimi anni grazie al previsto aumento degli introiti pubblicitari...

20120605

Come ti aumento la realtà

Immaginate di guardare la realtà in modo nuovo, immaginate ad un'esperienza sovrapposta, arricchita da particolari unici, suoni avvolgenti, immagini in movimento. Se ancora non lo sapete state pensando alla realtà aumentata o augumented reality, una prospettiva futuristica che è già realtà e viene sempre più spesso utilizzata in vari contesti che vanno dal campo medico a quello delle arti e, ovviamente, anche nel marketing e nell'advertising.
Filtrati da una tecnologia dalle potenzialità incredibili oggi i nostri occhi riescono a vedere un luogo com'era mille anni prima del nostro primo compleanno, o a visitare l'interno della nostra nuova automobile comodamente seduti sul nostro sofà. Anche se coesistono in un medesimo ambito, quello della realtà mediata, la realtà aumentata è ben diversa dalla realtà virtuale...

20120604

“Seguici su Facebook”, ...o no?

Sappiamo quanta distanza esista tra il mondo dell'alta finanza e la mainstreet ovvero il mondo reale. E tra wallstreet e il mondo virtuale di un social network, quanta? Il recente collocamento di Facebook si commenta da sè. La faccia sorridente del 28enne milionario Zuckerberg, che capeggiava sui media di mezzo mondo, era il ritratto del soldo facile, di un mondo fatto di uova d'oro, di milioni profili che interagiscono, condividono, si emozionano insieme. Cosa è successo allora?
Declamata come l'Ipo del secolo, lo sbarco in borsa del Social Network per antonomasia si è rivelato un flop: dal giorno del collocamento una sfilsa di segni meno ha accompagnato il titolo che è arrivato a perdere, a fine maggio 2012, fino al 25%. Semplicemente gli analisti reputano che il prezzo sovrastimi il valore reale del titolo, come dire…d'accordo, il mondo si galvanizzi pure, faccia festa, veda in Facebook il fenomeno che vuole ma a noi non ci fregate. Celebrare è sempre più facile che monetizzare, ma da che mondo è mondo nel business i numeri contano sempre un po' più delle chiacchere. Da un sondaggio condotto da Cnbc emergono dei dati interessanti che se non altro aiutano a definire in termini più concreti il fenomeno Facebook come strumento pubblicitario:
More than half (57 percent) of Facebook users polled said they never click on ads or other sponsored content when they use the site, according to a new AP-CNBC poll. Another 26 percent said they hardly ever engage in such activity. Only 4 percent of users say they often click on ads…

Sebbene il 4% di click su banner sia leggermente migliore di quel 2-3% di clickthrough rate che gli esperti considerano come benchmark per i click su banner, forse non era abbastanza per sperare in un'istantanea impennata dei corsi azionari.
La General Motors, terza negli US per investimenti pubblicitari, ha disdetto contratti per 10milioni di dollari di pubblicità su facebook. La decisione di dirottare il loro budget su altri lidi non significa necessariamente che facebook non sia valente come strumento di vendita. Se la gente non compra auto su facebook magari comprerà tanti altri prodotti.
Una cosa è certa, il dibattito sui social media come strumenti di business e sul loro utilizzo da parte delle imprese continua più intenso che mai. Quello che mi chiedo è se alla fine saranno di più le aziende convinte che vale la pena esserci o quelle che come GM faranno spallucce e diranno di no.

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