Avere un proprio angolino nel mondo dei social è semplice. Ma
arredare il proprio spazio con "gusto" è cosa ben più complessa. Della serie
esserci è una cosa, saperci stare con tutti i crismi digitali un’altra. Esistono
realtà che per loro natura si adattano meglio all’ambiente 2.0 pensate per
esempio ai siti di e-commerce, ai brand hi-tech… Molti marchi costruiscono abilmente, passo dopo passo, strategie social efficaci riuscendo ad instaurare conversazioni e relazioni con gli utenti. Molte realtà nel contempo faticano, stentano, falliscono e qualche volta battono in ritirata. I motivi possono essere diversi e vanno, ad esempio, da un’idea di business poco
adattabile alle nuove forme di comunicazione, passando per quelle realtà che commerciano in prodotti destinati a target meno “informatizzati”, per finire con chi sui social proprio non avrebbe diciamo "interesse" a starci ma la moda... ma questo sarebbe un altro post.
La buona notizia è: niente paura! perchè se vogliamo possiamo cambiare, adattarci,
migliorare in un’ottica puramente lamarkiana, per chi mastica un po’ di teoria
dell’evoluzione.
Ciò che spesso viene trascurato prima di salire su una piattaforma è con quanta forza i social media tendono a stimolare il cambiamento in pressochè ogni dipartimento interno
all’azienda.
E' proprio quell’aspetto neo-mediale che dà valore ed efficacia alla presenza
del marchio sui SM che è in grado di influenzare e persino guidare l’innovazione
nella comunicazione verso l'esterno.
Questo cambiamento, quando viene auspicato nella sua necessità e preseguito nel concreto, aiuta un’impresa a crescere nella misura in cui costringe a ripensare il proprio rapporto con gli stakeholder e a riconoscere un ruolo più attivo ai propri clienti nella costruzione della brand equity. Cambiare si può, cambiare si deve. E’ sempre stato e sempre sarà così da che mondo è mondo, pena la fine dell’Impresa per sopravvenuta incapacità di cogliere… il cambiamento.
Questo cambiamento, quando viene auspicato nella sua necessità e preseguito nel concreto, aiuta un’impresa a crescere nella misura in cui costringe a ripensare il proprio rapporto con gli stakeholder e a riconoscere un ruolo più attivo ai propri clienti nella costruzione della brand equity. Cambiare si può, cambiare si deve. E’ sempre stato e sempre sarà così da che mondo è mondo, pena la fine dell’Impresa per sopravvenuta incapacità di cogliere… il cambiamento.
Chi cambia, perchè, in che modo? Se avete esperienze da condividere, testimonianze di innovazioni entusiastiche nei processi, reticenze incomprensibili che inducono a risultati "social" sconfortanti ecc. raccontatelo.
Condividere le proprie esperienze, condividere le proprie riflessioni è ricchezza per tutti.
Alla prossima!